voodoo nights

“Since 1996 Benin is the only country in the world where Voodoo is the state religion.

Voodoo has always been a preeminent attraction there, and tourism has increased greatly for this reason. I left to Benin whit the purpose of photographing the “folkloristic” Voodoo, the one intentionally created for tourists and part of those “ tourist packages” arranged by almost all the tour operators working in the Guinea Gulf; my aim was to tackle the reportage with a disenchanted and almost ironical approach and by these intentions I arrived in Ouidah, the magic town, the worldwide capital of witchcraft’s rites and  home of the Voodoo Festival. By chance though,  I found myself catapulted in the secret places of Voodoo, the less tourist one; that obscure and unknown universe made of initiations, sacrifice rites and blood covered fetishes: a really harsh and quite inaccessible reality. Waked up in the heart of the night by my fixer, a motorbike journey takes us away from the city lights to bring us in the real and figurative darkness of the African night; every night, during many weeks, I found myself in unknown villages which seemed to suddenly emerge from the savane, surrounded by a small but very excited crowd…..me, the only white, the only European ….at first severely warned to keep still (I stood motionless trying to control all my strong emotions) then slowly involved in the “Psychodrama” of collective Trance, I felt thrown out of my usual role of an observer to be eventually accepted as an “initiate” by the community…. This experience has been for me a journey into the real ancestral bosom of human emotions, a “re-discovery” journey through ancient symbols, especially referred to that syncretism which mysteriously link religious energies… Energies that, all over the African country, I realized, run on very deep underground currents.”

“Il Benin è l’unico paese al mondo dove, dal 1996, il Voodoo è religione di stato.

Da sempre, è anche attrazione turistica per eccellenza. Sono partito con l’intento di raccontare proprio il Voodoo folkloristico creato ad hoc per i turisti, il Voodoo parte dei “pacchetti viaggio” offerti da tutti i tour operator del Golfo di Guinea; volevo un approccio disincantato, quasi ironico, e con questa intenzione sono arrivato ad Ouidah, la città magica, capitale mondiale dei riti magici e città del  Voodoo Festival. Per caso, mi sono trovato invece catapultato nel mondo segreto e notturno del Voodoo meno turistico in assoluto; quello delle cerimonie di iniziazione, dei riti sacrificali e dei feticci ricoperti di sangue, un mondo sconosciuto, oscuro e quasi inaccessibile. Svegliato nel cuore della notte dal mio fixer, un viaggio in motorino ci allontana dalle luci della città per portarci nel buio – reale e figurato – della notte Africana;  ogni notte, per settimane, mi sono ritrovato in villaggi sconosciuti emersi all’improvviso dalla Savana, nel mezzo ad una piccola folla stipata ed eccitata…. io, l’unico bianco, l’unico europeo….. dapprima severamente ammonito all’immobilità (e immobile a tutti gli effetti, cercando di controllare le forti emozioni) coinvolto poi nello “psicodramma” collettivo del trance, sbalzato dal mio solito ruolo di osservatore per essere accettato infine come “iniziato” dalla comunità…  è stato per me un viaggio nel grembo più ancestrale delle emozioni umane, ma anche un viaggio di “ri-scoperta” di simboli antichi, di quel sincretismo di energie religiose che, qui in Africa, scorre su profonde correnti sotterranee.”

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